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"Hai degli occhi molto strani, lo sai? Come ti chiami?". Il bambino stringe le ginocchia al petto, nel suo piccolo spazio vitale. Non la guarda nemmeno. I ciuffi biondi si scompigliano, è mosso da un brivido. Poi dischiude le labbra in un debole suono: "Seth!", "Che cosa stai facendo?", "Mi nascondo!", "Chi è che ti insegue?". Un altro brivido, questa volta più forte del primo: "Il diavolo!".